Lavora in riva al Lago di Massaciuccoli, a Torre del Lago, paese caro ai pittori toscani
(Mario Tinti, Firenze 1922)
Dal 1915 al 1924 Ferruccio si ritira a Torre del Lago per riprendere la pittura come attività principale ed ha la possibilità di incontrare gli artisti che frequentavano la Versilia ed il circolo che si era creato attorno a Giacomo Puccini come ricorda Carlo Ludovico Ragghianti nel saggio dedicato a Moses Levy: "la congrega aveva ritrovo in un capanno intitolato alla “Bohème”, e aveva relazioni di cui si ha qualche notizia. Si può parlare di alcuni pittori visitanti, come Galileo Chini da Firenze, Llwellyn Lloyd e Antonio Antony De Witt da Livorno, Spartaco Carlini, Amedeo Lori e Ferruccio Pizzanelli compagno di Nomellini, da Pisa; si dice d’altri, ancor da censire" (Ragghianti, 1977).
Sono gli anni più splendidi della Versilia e delle sue spiagge che saranno uno dei temi preferiti di Ferruccio che resta affascinato dalla luce abbagliante del mare. Questo fa dire a Mario Tinti, nel Catalogo della Esposizione Primaverile Fiorentina del 1922, che Ferruccio "lavora in riva al lago di Massaciuccoli, a Torre del Lago, fra Pisa e Viareggio, paese caro ai pittori toscani, ricco e vario di motivi. Cominciò a praticare l’arte con lavori in cuoio colorato, lavorati a sbalzo con fregi decorativi che specie a Milano, dove il Pizzanelli lavorava allora, ebbero molto successo. In seguito si dette alla pittura di cavalletto. I suoi primi lavori davano a divedere un apprezzamento sensibile delle tonalità, ma erano spennelleggiati in un impressionismo futile e inconsistente. Da qualche anno, con uno sforzo che gli fa onore, il Pizzanelli si è interamente rinnovato, producendo opere più costruite, più solide e meglio composte, frutto di una più seria e annosa indagine. Anche la sua tavolozza si è irrobustita, serbando tuttavia una sobria delicatezza".
Sarà questo anche il momento in cui si dedica, con grande attenzione, alla fotografia. Uno strumento che gli consente di approfondire le ricerche sulla luce mettendo in posa tutta la famiglia, osservando la vita delle spiagge e dei pescatori, guardando con stupore alle infinite vele del porto di Viareggio. Tutto materiale che sarà riutilizzato come fonte di ispirazione per i quadri di quel periodo.