Les oeuvres de Ferruccio Pizzanelli font penser à un Cézanne moins rogue, plus maître de ses nerfs, mieux équilibré en un mot
(Clement Moro, La Revue Moderne)
Les œuvres de Ferruccio Pizzanelli font penser à un Cézanne moins rogue, plus maître de ses nerfs, mieux équilibré en un mot. Même volonté d’interprétation synthétique de la nature, même recherche des volumes, nettement écrits, mais un goût plus affiné dans l’ordonnance des motifs et moins d’emballement dans l’exécution. En somme, un art moins instinctif, mais plus savant, éminemment plastique, fait pour la joie des yeux et qui révèle un tempérament artistique à la fois très personnel et d’une haute valeur.
J’ai vu récemment de ce peintre, à la Quadriennale de Turin, une Nature Morte, qui est en vérité un morceau de peinture dont j’ai vivement apprécié la forte et originale saveur. Mais Ferruccio Pizzanelli n’est pas qu’un peintre de natures mortes et il a abordé avec succès les genres les plus différents; des fleurs, des portraits, des paysages nous prouvent la diversité de son talent. Cependant, on retrouve, dans toutes ses œuvres, à quelques genre qu’elles appartiennent, cette même simplicité de vision, ce même souci d’atteindre à un maximum d’expression avec un minimum de moyens. Doué d’une exquise sensibilité de coloriste, Ferruccio Pizzanelli vise plus cependant à la valeur juste qu’a la nuance exacte. C’est, en outre, un constructeur puissant et ses œuvres ont en quelque sorte une structure architecturale qui leur assure une vie durable.
D’ailleurs, Ferruccio Pizzanelli jouit dans son pays d’une notoriété bien justifiée. Il obtint notamment un premier prix à l’Exposition Internationale de Milan et une médaille d’or. Un premier prix lui fut également décerné à une exposition à Buenos-Ayres. Il participe depuis longtemps aux principales manifestations artistiques en Italie, où ses œuvres obtiennent toujours le plus vif succès et lui on valu, à différentes reprises, les commentaires élogieux de la presse régionale.
1936
Venezia XX Esposizione Biennale d’Arte
1. disegno: Lorenzo
Firenze IX Mostra d’Arte Toscana, ottobre-novembre,
1. Paese
2. Sera d’agosto a Pisa
3. Paesaggio d’Urbino
Pisa VII Mostra Provinciale d’Arte, Sale del “R. Teatro Verdi”,
presentazione e.c. (Enzo Carli) - dicembre-gennaio 1937
1. Natura morta (uva)
2. Mare
3. Ritratto
4. Ponte della Figuretta
5. Case di Montemagno
6. Calambrone
7. Natura morta (pesci)
8. Colius e frutti
9. Camminare, costruire, combattere, vincere
10. Agave e colius
11. Meriggio d’ agosto a Pisa
12. Ritratto
13. Paese sull’Arno
In catalogo sono riprodotti: “Case di Montemagno”, ”Natura morta (pesci)”, ”Colius e frutti”. “Paese sull’Arno” viene acquistato dalla Cassa di Risparmio di Pisa, “Calambrone” dalla Amministrazione Provinciale di Pisa
1937
Un critico Francese, M.Clément Morro, ha scritto sulle opere di questo Artista il lusinghiero articolo che trascriviamo.
“La Revue Moderne”. Les œuvres de Ferruccio Pizzanelli font penser à un Cézanne moins rogue, plus maître de ses nerfs, mieux équilibré en un mot. Même volonté d’interprétation synthétique de la nature, même recherche des volumes, nettement écrits, mais un goût plus affiné dans l’ordonnance des motifs et moins d’emballement dans l’exécution. En somme, un art moins instinctif, mais plus savant, éminemment plastique, fait pour la joie des yeux et qui révèle un tempérament artistique à la fois très personnel et d’une haute valeur.
J’ai vu récemment de ce peintre, à la Quadriennale de Turin, une Nature Morte, qui est en vérité un morceau de peinture dont j’ai vivement apprécié la forte et originale saveur. Mais Ferruccio Pizzanelli n’est pas qu’un peintre de natures mortes et il a abordé avec succès les genres les plus différents; des fleurs, des portraits, des paysages nous prouvent la diversité de son talent. Cependant, on retrouve, dans toutes ses œuvres, à quelques genre qu’elles appartiennent, cette même simplicité de vision, ce même souci d’atteindre à un maximum d’expression avec un minimum de moyens. Doué d’une exquise sensibilité de coloriste, Ferruccio Pizzanelli vise plus cependant à la valeur juste qu’a la nuance exacte. C’est, en outre, un constructeur puissant et ses œuvres ont en quelque sorte une structure architecturale qui leur assure une vie durable.
D’ailleurs, Ferruccio Pizzanelli jouit dans son pays d’une notoriété bien justifiée. Il obtint notamment un premier prix à l’Exposition Internationale de Milan et une médaille d’or. Un premier prix lui fut également décerné à une exposition à Buenos-Ayres. Il participe depuis longtemps aux principales manifestations artistiques en Italie, où ses œuvres obtiennent toujours le plus vif succès et lui on valu, à différentes reprises, les commentaires élogieux de la presse régionale.
Il critico Raffaello Franchi in una prefazione ad un catalogo di opere esposte dal Pittore F.Pizzanelli scrisse: “Di tutti i pittori francesi dell’ottocento il solo Corot dei paesaggi italiani e romani può vantarsi di aver presagito quel nuovo classicismo italiano che avrebbe avuto a fondamento la pittura di paesaggio. E amo credere che le intenzioni e il valore dei nuovi pittori italiani di paese, veri primitivi di una nuovo classicismo, diverrebbero meglio palesi a chiunque se, così come la pittura di un assieme di oggetti vien genericamente chiamata “natura morta”, genericamente si chiamassero “respiro naturale” le pitture di certi paesi cercati nella caratterizzante della loro luce non effimera ma eterna. Ferruccio Pizzanelli appartiene al numero di questi primitivi e, nonostante la modestia dell’arte sua, è tra quelli che meglio sanno amare e caratterizzare le cose tra cui vivono. Il pian di Pisa, che al modo di tutti i luoghi pianeggianti a lontani e astrattivi orizzonti, porta illusivamente a ridosso di chi guarda ogni visibile piano volumetrico, realizzando al di là, in un soffio, il senso quasi più fantastico che reale della distanza, trova in lui un interprete di consapevole e poeticissima intenzione, cosicché, per lui, la ricerca del semplice, dello schematico, non è cosa che tenda a eludere una difficile ricchezza di rendimento pittorico, ma il frutto di un travaglio intenso alla più fedele e sostanziosa interpretazione. Questi per i paesi. Nei ritratti è da ammirare la personale sobrietà della tavolozza che nel gioco di pochi toni riesce a dar cose tutt’altro che sorde e il modo con cui l’artista sa ridurre a equilibrio e concretezza di stile talune emozioni di carattere eroico e romantico che la figura gli dà; facoltà d’equilibrio capaci di trionfar in effetti di bellezza piena nelle nature morte ma che so anche visibili nei bozzetti compositivi del La Cena d’Emmaus e del Cristo arrestato dove, nonostante qualche riconoscibile influsso della ottocentesca scuola lombarda, la rattenutezza dei movimenti e lo scrupolo di riassumere il senso di una figura anelito di pittura, conducono a pregevoli e singolari risultati. Con la mostra odierna, anche un po’ troppo varia rispetto alla relativa esiguità numerica di pezzi esposti, Pizzanelli si raccomanda alla più oculata attenzione dei veri intenditori dell’arte e da essi aspetta quel plauso che, legittimamente, a un patto di attenzione, egli sa non potergli mancare”.
Dal Catalogo della VII Mostra Provinciale d’Arte
Pisa, Dicembre 1936-Gennaio 1937
Il senso coloristico di Ferruccio Pizzanelli ci dà varie interessanti nature morte e paesi, e si rivela anche nel ritratto d’uomo, sebbene questa sia opera mancata come alla faticosa allegoria “Camminare, costruire, combattere, vincere”.
L’Arrisicatore
“La Settima Mostra Sindacale d’Arte”
L’idea fascista, 30 gennaio 1937
… Più numerosa la produzione di Ferruccio Pizzanelli, di un tono elevato, che ne conferma il passato ricco di successi. Nelle nature morte non è semplicemente rappresentato il vero, ma, a differenza di quanto accade sovente, c’è un vero e proprio intento compositivo. La meditazione del Pizzanelli risulta chiara nella grande composizione “Camminare, costruire, combattere, vincere”, ove con sintesi efficace sono rappresentati in un’architettura saliente, i comandamenti del Duce. Nei paesaggi si nota il consueto magistrale impiego del colore e la perfezione del disegno…
Mario Bitossi
“La VII Mostra di Pittura e Scultura del Sindacato Belle Arti di Pisa”
Il Telegrafo, 7 febbraio 1937
Ferruccio Pizzanelli, Fiduciario provinciale del Sindacato Pisano ha 13 opere che testimoniano come la sua maturità abbia saputo accogliere elementi nuovi, non solo bene assimilati, ma condotti con saggia misura a risultati non comuni: la natura morta (n. 7) con pesci, oltre a una sua ben chiara armonia si presenta di una materia assai fine e mossa; dei paesaggi, Calambrone, mi pare il suo più rappresentativo per l’atmosfera delicata e la calda armoniosità dei toni, specie il bel giuoco in primo piano.
Aniceto del Massa
“La VII Mostra d’Arte del Sindacato Pisano”
La Nazione, Firenze 18 febbraio 1937
Napoli II Mostra del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti
1. Marina di Pisa
Pisa VIII Mostra Provinciale d’Arte, Sale del “R. Teatro Verdi”,
presentazione di Enzo Carli, dicembre-gennaio 1938
1. S.Rossore sull’Arno
2. Marina di Pisa
3. Fiori
4. Giorno di vento
5. Ponte a mare
6. Natura morta (frutta)
7. Gioia
8. Natura morta (pesci)
9. Rose invernali
10. Giornata di libeccio
11. Bosco
In catalogo è riprodotto:”Natura morta (pesci)”
1938
Ben raramente capita, visitando qualche raccolta privata di cose d’arte, di vedere alcuna tela interessante di artisti d’avanguardia o, se c’è, la gente passa oltre senza porvi attenzione.
Pochi sono, nella nostra Provincia, coloro che si recano a Venezia, o altrove, a visitare manifestazioni d’arte e, per questo, abbiamo deciso di invitare alla IX Mostra Provinciale alcuni nomi più belli dell’Arte moderna della Toscana: Carlo Rivalta, Franco Dani, Guido Ferroni, Guido Peyron, Guido Spadolini, Mario Moschi, Mario Bucci.
L’attenzione di coloro che s’interessano d’arte, che ne parlano e che ne scrivono, dovrebbe essere costantemente rivolta ad ogni nuova manifestazione e non potrà sfuggire quindi l’importanza di questa nostra IX Mostra che raccoglie le opere di un numero di espositori superiore a quello degli anni precedenti.
Alla Mostra partecipano gli artisti più appassionati, inquieti, presi da un fervore di lavoro, da un bisogno di verità più profonda, coloro che non si appagano più, né del neoclassicismo, né dell’ottocentismo, e che disdegnano ogni tendenza straniera, le opere sono un frutto genuino di provincia e si presentano, nella nuova rassegna, insieme a quelle dei più noti artisti toscani.
Ferruccio Pizzanelli
Presentazione al Catalogo della IX Rassegna Provinciale d’Arte, Pisa 1938
Pisa IX Mostra Provinciale d’Arte, Sale del “R. Teatro Verdi”,
dicembre 1938 - gennaio 1939
1. Natura morta (Frutta)
2. Giardino Scotto
3. Natura morta (Fichi)
4. Mattino a Marina di Pisa
5. Alberi
6. Giardino Scotto
7. Ritratto
8. Uccelli sul mare
9. La Pisana
10. Fiori
In catalogo è riprodotto “Estate al Giardino Scotto” (attualmente di proprietà della Cassa di Risparmio di Pisa)
Firenze X Mostra Interprovinciale del Sindacato Fascista Belle Arti
1939
Pizzanelli Ferruccio, animatore della Mostra è non solo un entusiasta organizzatore ma un cultore sensibilissimo dell’arte che professa. Rinnovato si presenta anche oggi con nuove opere. Ha due ritratti femminili (la “Pisana” e l’altro) che rivelano una spiccata signorilità di intenti e di realizzazione. Pizzanelli tra l’altro ama i colori lievi, l’evanescenza di certa tonalità grigiorosa è da lui sentita con sapiente concretezza pittorica. La sua pittura, come sempre, non ha brusche risoluzioni chiaroscurali ma si concentra tutta nella fissità luminosa del tono e in certi prediletti schemi figurativi, quando con un gotico fluire della linea, quando con lo sfumato ovaleggiare delle forme. Egli tende così a idealizzare la forma in un contenuto pittorico e umano al tempo stesso, che potremmo riferire nel gusto di certi primitivi senesi, se fosse nostro costume far capo a ricorsi storici.
Giorgio Casini
“La IX Mostra Pisana d’Arte”
L’idea fascista, Pisa 23 gennaio 1939
Viareggio VII Mostra Viareggina del Sindacato Interprovinciale Toscano
Fascista Belle Arti, Sezione di Lucca, luglio-settembre
2. Natura morta
3. Marina
4. Camminare, Costruire, Combattere
Livorno Concorso “Premio Livorno”, Stabilimento Acque della Salute
1. Ritratto
Firenze XI Mostra Interprovinciale d’Arte, ottobre-novembre,
2. Magazzino
3. Pisa
4. Ritratto
1940
Pisa X Mostra Provinciale d’Arte, Sale del “R. Teatro Verdi”, febbraio
1. Dopo il bagno
2. Autunno
3. Composizione di frutta
4. Il Duce
5. Composizione di frutta e ceramica
6. Massaia rurale
7. Sirena innamorata
1941
Firenze XIII Mostra Interprovinciale
Paesaggio, Pracchia
1942
Firenze XIII Mostra d’Arte Toscana, Palazzo Strozzi, aprile-maggio
1. Marina
2. Mattino di Pisa
Pisa XI Mostra Provinciale d’Arte, presentazione di Giorgio Casini,
dicembre 1942 - gennaio 1943
1. Testa d’uomo
2. Il bevitore
3. Paese
4. L’Arno
5. L’antiquario
6. Renaioli
1945
Pisa Mostra: Pisa e la Guerra, organizzata dal Comitato Culturale
G.C. Taddei nei Locali della Biblioteca dell’Università di Pisa,
2-15 settembre
1. Rovine del Ponte Solferino
2. La Passarella
1946
…di Ferruccio Pizzanelli ci sono piaciuti “Valibona” e “Paese d’Agosto”: riflettono in modo spiccato le doti tecniche di questo artista.
Ferruccio Giovannini
“Mostra di artisti pisani”
L’Araldo dell’Arte, 28 settembre 1946
(ricordato il nome)
La prima mostra dei pittori e degli scultori pisani
La Gazzetta, 18.6.1946
(ricordato il nome)
Giuseppe Partini
Il Tirreno, Cronaca di Pisa, 20.6.1946
Pisa Mostra d’Arte, Sale del Teatro Verdi
1. S.Chiara d’Assisi
2. Valibona (Vidiciatico)
3. Agnano
4. Natura morta
5. Paese d’Agosto
1947
Pisa Mostra di Pittura Italiana Contemporanea, Palazzo alla Giornata
presentazione di Piero Sanpaolesi
1. Ritratto di vecchia (1921)
1948
Ferruccio studiò a Firenze e compiuti i suoi studi, esordì a Milano nel 1906 nell’arte decorativa con alcuni cuoi incisi e colorati guadagnandosi in quella Mostra un “Gran Premio” Internazionale ed una medaglia d’oro. Nel 1907 espose a Venezia in collaborazione di Galileo Chini e Pinio Nomellini. Nel 1908 espose a Torino alla Mostra di Arte Decorativa riscuotendo grande successo e guadagnando il suo secondo “Gran premio”.
Ferruccio Pizzanelli dipinse a fresco ed a olio; espose nelle più importanti mostre italiane ed estere; fu invitato due volte a Venezia, a Düsseldorf, a Roma. Numerose le sue mostre personali.
Trascorse gran parte della sua vita a Milano sospirando il suo cielo ed il suo mare toscano; ritornò nella sua città per ritirarsi poi nella pace di Torre del Lago a dipingere le sue cose più belle per ritrovare veramente sé stesso.
Oggi che Ferruccio Pizzanelli, affaticato ed ammalato, giace sofferente in una clinica d’ospedale, espone un buon numero di opere di varie epoche nella Saletta Toncelli raccolte a cura di alcuni amici che con affetto lo ricordano e lo amano.
Presentazione per la Mostra del pittore Ferruccio Pizzanelli
Saletta Toncelli - Pisa
21 marzo - 4 aprile 1948
… e “Spiaggia” del Pizzanelli..
La II Mostra di Pittura al Teatro Verdi
La Nazione, Pisa, 30.12.1948
Pisa Mostra Personale, Saletta Toncelli, 21 marzo-4 aprile
Pisa II Mostra di Pittura e Scultura
Teatro Verdi, , dicembre 1948-gennaio 1949
1. Paesaggio
2. Ritratto
3. Natura morta
4. Spiaggia
1949
…Fra i viventi, nelle salette si trovano opere di Ferruccio Pizzanelli e Guido Cerri, uomini dal buon passato pittorico che, pur battendo strade parallele, hanno per decenni dipinto con amore…
Renzo Pagni
“Mostra d’arte nelle sale del Verdi”
Il Tirreno, Livorno 2 gennaio 1949
…Ferruccio Pizzanelli, con la sua ormai nota sincera sensibilità, presenta alcuni paesaggi e una natura morta…
“Pittura e scultura al Verdi”
Il Nuovo Corriere, 4 gennaio 1949